15 aprile 2012

Primavera in piazza - Spring in the square


A Firenze ci sono sicuramente piazze più belle di questa, ma sono pochi i luoghi altrettanto piacevoli e luminosi.
Si tratta di piazza dell'Indipendenza, la prima piazza ottocentesca della città, intorno alla quale dal 1844 si sviluppò il quartiere detto "di Barbano" (che però oggi non viene più chiamato così), con le sue abitazioni che attrassero soprattutto la classe media.
Oggi vi si trovano un noto centro diagnostico, un piccolo ospedale, una sede universitaria, la sede della polizia scientifica, alcuni alberghi. Ma ciò che rende speciale questa piazza sono gli spazi verdi al centro, che nei diversi momenti della giornata attraggono persone e situazioni diverse. Così, nella pausa del pranzo vi si trovano studenti, turisti in sosta sul prato o sulle panchine, impiegati che si concedono un momento di svago; nel pomeriggio si riempie di bambini che giocano e si rincorrono; a sera si popola di cani che corrono scatenati avanti e indietro sotto gli occhi dei padroni.
Il giovedì è per questa piazza un giorno speciale: a partire dall'ora di pranzo fino a tarda sera questa si popola di filippini e peruviani che conversano animatamente bevendo birra, di dignitose signore dell'est europeo che improvvisano buffet sulle panchine in pietra, di ragazzi asiatici che giocano silenziosamente a scacchi, componendo un tableau vivant esotico e colorato.
(matite acquerellabili su carta Fabriano 12,5x18 cm).


In Florence there surely are squares more beautiful than this, but no so many places are as pleasant and bright as this.
It's Piazza dell'Indipendenza, the first Nineteenth Century square in the city, around which from 1844 rose the quarter called "of Barbano" (which now is no longer named so), with its dwellings that attracted mainly the middle class.
Today there is a well-known diagnostic centre, a small hospital, some University offices, the headquarter of the Scientific Police, some hotels. But what makes this square special are the green areas in the middle, which in different hours of the day attract different people and situations. So, during lunch-time there are students, tourists stopping on the lawn or on the benches, employees taking a break of distraction; in the afternoon it gets filled with children playing and running after each other; in the evening it becomes populated with dogs unleashed running to and fro under the eyes of their owners.
Thursday is a special day for this square: from lunch time until late evening it gets filled with Filipinos and Peruvians chatting sprightly while drinking beer, dignified ladies from Eastern Europe who improvise a buffet on the stone benches, Asian boys playing chess in silence, composing an exotic and colourful tableau vivant.
(water-soluble pencils on Fabriano paper 5"x7"). 

06 aprile 2012

Via delle Ruote



Via delle Ruote è una di quelle strade che nonostante il passare degli anni e il dilagare di attività commerciali legate alla massiccia presenza di stranieri - turisti o immigrati - nel centro storico, ha mantenuto in gran parte intatto il proprio carattere. Infatti può ancora sfoggiare le insegne, ormai nobilitate dalla loro rarità, di alcune modeste botteghe artigiane anche se di stampo novecentesco piuttosto che antico, come nel caso di qualche idraulico, e vanta perfino una bottega di ortolano con frutta e verdura esposte all'esterno dall'aspetto genuinamente vintage.
Nelle ore del primo pomeriggio in cui mi capita di passare di qui, purtroppo questi negozietti a conduzione familiare sono chiusi per la pausa del pranzo, e la strada è animata soprattutto da professionisti che si avviano verso le trattorie della zona e dall'andirivieni degli allievi della scuola di comics che da poco ha spostato la sede nei paraggi.
Come per gran parte delle strade di Firenze, il nome ha un significato che va oltre l'apparenza e racconta qualcosa della storia di questa via, chiamata via delle Ruote per il segno della ruota che contrassegnava quasi tutte le case in quanto appartenenti al vicino convento delle monache di Santa Caterina d'Alessandria, il cui strumento di martirio fu appunto una ruota dalle lame taglienti.
Nel mio disegno, realizzato all'incrocio con via Santa Reparata, ho ritratto il cinquecentesco tabernacolo dei Battilani raffigurante la Madonna Assunta, sul fabbricato che un tempo ospitava la Corporazione dei Battilani. Questa riuniva i cardatori di lana e, al pari delle altre Arti, si occupava di opere di assistenza presso gli ammalati, le partorienti e gli invalidi della compagnia; per questo nel 1489 in uno di questi edifici istituì un ospedale, del quale restano evidenti poche testimonianze, fra le quali proprio questo tabernacolo.
(matite acquerellabili su carta Fabriano 23x31 cm. Non posso fare a meno di citare la fonte preziosa di molte delle notizie che ho riportato: uno dei volumi delle Strade di Firenze di Piero Bargellini e Ennio Guarnieri).


Via delle Ruote is one of the streets that despite the passing of the years and the spreading of commercial enterprises connected to the massive presence of foreigners - tourists or immigrants - in the historical centre, has largely maintained intact its character. In fact, it can still display the signs, now become noble for their rarity, of some humble handicraft workshops, although dating from the twentieth century rather than from ancient times, as in the case of some plumber, and boasts even a greengrocer shop with fruit and vegetables displayed outside, showing a genuine vintage look.
In the early hours of the afternoon when I happen to pass here, unfortunately these tiny shops are closed for the lunchbreak,and the street is bustling with professionals making for the eating houses of the area, and with the comings and goings of the students of the School of Comics that has recently moved in the neighbourhood.
As for many streets of Florence, the name has a meaning that goes beyond appearances and tells something of the history of this street, called via delle Ruote (i.e. "street of the Wheels") for the sign of the wheel that marked nearly all the houses as they belonged to the near convent of the nuns of Saint Catherine of Alexandria, whose instrument of martyrdom was a spiked wheel.
In my drawing, made at the crossroads with Via Santa Reparata, I portrayed the Sixteenth Century tabernacolo dei Battilani representing the Assumption of Mary, on the building that once hosted the Corporazione dei Battilani. This was the Guild of the wool carders and, as the other Arti, was engaged in caring the sick, the women in childbed, the disabled of the company; that's why in 1489 in one of these buildings an hospital was founded, of which only a few remains are still evident, among them this tabernacle.
(water-soluble pencils on Fabriano paper 9"x12". I can't help quoting the precious source of the information that I reported: one of the volumes of the Strade di Firenze by Piero Bargellini and Ennio Guarnieri).